3 ARTICOLO

July 09, 20253 min read

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Oggi ti parlerò di un aspetto che spesso ci intrappola quando vogliamo davvero superare la fine di

una storia: l’attaccamento e la dipendenza emotiva. In questo articolo ti spiegherò come mai,

anche se il legame è ufficialmente concluso, può sembrarci impossibile voltare pagina. Vado a

svelarti i principali errori che commettiamo in questa fase e offrirti alcune strategie pratiche per

sviluppare un attaccamento più sicuro, grazie anche all’aiuto di un percorso terapeutico.

Succede spesso che…

È sempre la stessa storia: la relazione è finita, eppure sembra che nella tua testa il partner sia

ancora lì. Ieri, durante una consulenza, una persona mi ha chiesto: “Come posso parlare di ‘distacco

graduale’, se lui non c’è più nella mia vita? Eppure non riesco a smettere di pensarci”. È un

problema molto comune: anche se la relazione è interrotta sul piano concreto, a livello emotivo

si rimane “incastrati”, in una sorta di dipendenza che non ci fa sentire liberi di andare avanti.

Il punto è che…

Quando ti trovi in uno stato di dipendenza emotiva, commetti spesso l’errore di identificare ogni

tuo bisogno emotivo con la presenza dell’altro. Questo significa che, anche se non esiste più un

rapporto effettivo, nella tua mente continui a proiettare l’idea che “solo con lui/lei potrei stare

bene”.

Ecco perché la conseguenza più tipica è il senso di vuoto e inadeguatezza che provi ogni volta che

pensi a una vita senza quella persona. Continui a rimuginare su ciò che è stato o che avrebbe potuto

essere, invece di focalizzarti su come recuperare la tua sicurezza emotiva.

Cosa si dovrebbe fare invece

Ciò che funziona molto bene in queste circostanze è lavorare su un attaccamento più sicuro, che

non dipenda esclusivamente dall’altro. Nel mio approccio terapeutico (orientamento sistemico-

relazionale), suggerisco di:

1. Riconoscere che anche se la relazione non esiste più, l’impatto emotivo continua. È su

quello che dobbiamo lavorare.

2. Sviluppare la capacità di sostenerti: imparare a individuare risorse e spazi che ti

appartengono, al di fuori del legame di coppia.

3. Concederti un “distacco graduale interiore”: non puoi più essere a contatto con l’ex

partner fisicamente, ma puoi ridurre gradualmente l’energia emotiva che gli dedichi

(pensieri ricorrenti, ricordi idealizzati, speranze irrealistiche).

Purtroppo, anche chi comprende che è importante coltivare la propria autonomia può cadere

nell’errore di cercare di “rimuovere” in modo forzato il ricordo dell’altro. Questo non fa che

peggiorare la situazione, perché più sforzi di non pensare a qualcosa, più quel pensiero finisce per

ingrandirsi nella tua mente.

Mi spiego meglio

Se ci pensi, è come provare a non pensare a un elefante rosa: più ti imponi di non visualizzarlo,

più l’elefante rosa diventa protagonista dei tuoi pensieri. Lo stesso vale per l’ex partner: se cerchi di

cancellarlo in modo drastico, ti sembra ancora più presente.

È quanto affermava anche John Bowlby, il padre della teoria dell’attaccamento: ognuno di noi ha

bisogno di una “base sicura” da cui partire per esplorare il mondo. Se questa base ti sembra essere

solo l’altra persona, continuerai a cercarla anche quando non c’è più. In un percorso terapeutico,

puoi invece costruire o ristrutturare un senso di attaccamento sicuro, sviluppando fiducia nelle

tue risorse, nella tua capacità di stare in piedi con le tue forze.

In sintesi

Per lasciare davvero andare una relazione che si è conclusa e ricostruire un equilibrio

interiore, ricorda di evitare di:

 Pensare di dover “cancellare” completamente l’altro in un solo colpo.

 Identificare ogni tuo bisogno emotivo con la presenza del partner.

Cerca invece di:

1. Riconoscere il ruolo dei ricordi: accettali, ma lascia che restino al loro posto, nel passato.

2. Ricreare una “base sicura”: attraverso la terapia, nuove relazioni significative, passioni

personali.

3. Regolare gradualmente l’impatto emotivo: non sarà il tempo a guarire la ferita, ma il

modo in cui ti prendi cura di te nei tempi giusti.

4. Sperimentare nuove abitudini: piccoli passi che ti ricordano quotidianamente che esisti

anche al di fuori della coppia.

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Fammi sapere cosa ne pensi e come va l’applicazione di questi consigli. La tua opinione è

davvero importante per me. Se senti di aver bisogno di un sostegno più specifico per superare

questa fase delicata, contattami: insieme possiamo lavorare per sviluppare un attaccamento più

sicuro e lasciare davvero spazio a una nuova serenità nella tua vita.

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