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July 09, 20253 min read

Oggi voglio parlarti di un tema delicato ma molto comune: il blocco nell’elaborazione

emotiva.

Immagina di dover affrontare la fine di una relazione: non è così diverso da un vero e

proprio “lutto affettivo”. Se non riusciamo a vivere tutte le fasi di questo lutto – dalla

negazione alla rabbia, dalla contrattazione fino alla tristezza e all’accettazione – rischiamo

di rimanere imprigionati in uno stato emotivo doloroso, bloccati nel passato e incapaci di

voltare pagina. Spesso, la mente cerca di proteggerci: magari ci aggrappiamo a una sottile

speranza che tutto possa tornare come prima o, al contrario, neghiamo l’importanza dei

nostri sentimenti. Il risultato, però, è che restiamo in un limbo emotivo che logora pian

piano la nostra autostima e impedisce di costruire il futuro che desideriamo. A volte,

riconoscere questo blocco è il primo passo per superarlo e riscoprire l’energia vitale che

credevamo di aver perso.

Il vero problema è che, in situazioni come queste, molte persone non riescono a superare

pienamente la fine della relazione, né con il cuore né con la mente. Restano intrappolate

nella tristezza e faticano a ritrovare se stesse, senza rendersi conto di un errore

fondamentale che stanno commettendo:

 Idealizzare il passato: ricordano solo i momenti belli della relazione,

 Minimizzare i problemi: negano o sminuiscono le difficoltà che in realtà erano

presenti,

 Ostacolare l’accettazione: così facendo, diventa ancora più difficile accettare che la

storia sia davvero finita.

Ecco perché molte persone finiscono per rimanere intrappolate in un circolo vizioso: più

idealizzano la relazione passata e minimizzano le difficoltà che hanno portato alla rottura,

più faticano a guardare al futuro. La conseguenza tipica è un senso di vuoto e di

confusione, che le porta a rimuginare costantemente su ciò che è stato, senza riuscire a

recuperare le energie emotive necessarie per ricominciare.

Quello che dovrebbero fare, invece, e che ho spesso consigliato a chi si trova in questa

situazione, è provare a osservare la relazione conclusa in modo più oggettivo e gentile

verso se stessi. Significa riconoscere lucidamente sia i momenti belli sia i reali motivi che

hanno reso inevitabile la separazione. Purtroppo, la maggior parte delle persone, anche

comprendendo che questo passaggio è fondamentale, tende a non metterlo in pratica fino

in fondo. E più si indugia nell’idealizzazione, più diventa difficile staccarsi realmente dal

passato.

Mi spiego meglio con un esempio pratico: immagina di cercare di voltare pagina tenendo

sempre una fotografia idealizzata del tuo ex o della tua ex sul comodino. Ogni volta che la

guardi, torni con la mente ai ricordi più dolci, dimenticando come in realtà le cose non

funzionassero più. È un po’ come cercare di riparare una sedia a cui manca una gamba

continuando a sedertici sopra, sperando che regga. Prima o poi finirai per cadere.

È quanto afferma anche Elisabeth Kübler-Ross, famosa per i suoi studi sulle fasi del lutto:

non possiamo saltare i momenti di dolore e di rabbia, perché ognuna di queste fasi svolge

una funzione fondamentale nel raggiungere l’accettazione. Cercare di aggirarle significa

rischiare di rimanere bloccati in un ciclo infinito di negazione o rimpianto.

In sintesi, se vuoi uscire da questo blocco emotivo e ritrovare la tua serenità, ricorda di

evitare di idealizzare il tuo passato e di seguire con costanza questi passi fondamentali:

1. Accettazione consapevole: riconosci e ammetti che la relazione è davvero finita,

senza negare la sofferenza.

2. Analisi equilibrata: concediti di ricordare i momenti belli, ma allo stesso tempo sii

onesto con te stesso sui motivi di incompatibilità o sui problemi che c’erano.

3. Rielaborazione del dolore: permetti a te stesso di provare rabbia, tristezza e tutte le

emozioni collegate, consapevole che fanno parte di un processo di guarigione.

4. Attenzione al presente: sposta gradualmente il focus su nuovi progetti, passioni o

relazioni, dando valore alla tua crescita personale.

Fammi sapere cosa ne pensi e come va l’applicazione di questi suggerimenti; la tua

opinione è davvero importante per me. Raccontami pure le tue esperienze e i dubbi che

possono emergere: sarò felice di darti il mio supporto!

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